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in questi testi di Mauro Scardovelli, le fondamenta di Unialeph

Ho un sogno condiviso...

formare una squadra di nobili amici, forte, coesa, entusiasta. Una squadra di samurai. Una squadra i cui membri, incarnano, nel pensiero e nell’azione: un sogno in apparenza impossibile.

Quali azioni...

sono necessarie oggi per ridare nutrimento ai sogni, per dare forza ai desideri, per alimentare la linfa vitale che scorre dentro di noi?

UniAleph, università popolare...

per attuare la Costituzione, ha il progetto di riportare l’eguaglianza e la solidarietà al centro dell’agenda politica del paese, restituendo dignità e benessere alle persone, al lavoro e all’ambiente.

Oggi siamo tutti neoliberisticamente formati...

non solo a livello dell’io, ma a livello degli archetipi che abitano nel nostro inconscio, individuale e collettivo. L’inconscio è oggi diventato l’economia.

La Costituzione Italiana, opera giuridica di inestimabile valore, presuppone l’esistenza di cittadini consapevoli, competenti, orientati al bene comune e alla solidarietà. Presuppone uno Stato orientato alla tutela del Cittadino, al suo sviluppo come persona umana.

Presuppone un impegno di tutta la Comunità finalizzato alla piena occupazione e valorizzazione dell’operosità e dell’ingegno personale, alla collaborazione accrescitiva tra imprese, privati e Stato.

In questo senso la Costituzione Italiana è patrimonio dell’umanità, in quanto stabilisce giuridicamente tutti i criteri, i diritti e i doveri necessari affinché una Comunità possa vivere nel rispetto reciproco, nello sviluppo sano, nella collaborazione accrescitiva tra Nazioni e nel ripudio della violenza.

Si pone, cioè, su posizioni diametralmente opposte rispetto a quelle apprezzate e sostenute dall’orientamento economico di tipo liberista, che – avendo esso come unico interesse drenare quello di ricchezza dalla classi medie e basse della popolazione verso le classi privilegiate e ricchissime – fissa come obiettivi irrinunciabili la “stabilità dei prezzi”, e “un’economia sociale di mercato fortemente competitiva” (Art. 3 del Trattato sull’Unione Europea), scelte economiche che si pongono, necessariamente, in opposizione a quelle previste dalla Costituzione Italiana e che implicano irrinunciabilmente, un tipo di economia “predatoria”, del più forte sul più debole, anziché un modello di economia “produttiva” previsto in Costituzione.

Ciò che ci attende è una trasformazione profonda delle coscienze, un’evoluzione della nostra comprensione di cosa sia effettivamente il potere, di come impatti a partire dalla nostra interiorità, con noi stessi, nelle nostre relazioni fondamentali, nel nostro modo di vedere gli altri, di proteggerci, di rimanere preda di schemi di convinzioni disfunzionali e limitanti.

Ciò che ci attende è lo sviluppo di una consapevolezza gioiosa, che porti definitivamente a scegliere di porre al centro la persona umana e non più l’arricchimento ed il potere dell’uomo sull’uomo (concetti che – nella declinazione storica che stiamo vivendo, quella neoliberista –  si traducono strategicamente in entità spersonalizzate ed inattaccabili quali “i mercati” e “lo spread”, armi economiche, spacciate per realtà ineluttabili che tanto fanno penare le popolazioni e che impongono come unica via, quella di ripagare il debito…).