in questi testi di Mauro Scardovelli, le fondamenta di Unialeph
La Costituzione Italiana, opera giuridica di inestimabile valore, presuppone l’esistenza di cittadini consapevoli, competenti, orientati al bene comune e alla solidarietà. Presuppone uno Stato orientato alla tutela del Cittadino, al suo sviluppo come persona umana.
Presuppone un impegno di tutta la Comunità finalizzato alla piena occupazione e valorizzazione dell’operosità e dell’ingegno personale, alla collaborazione accrescitiva tra imprese, privati e Stato.
In questo senso la Costituzione Italiana è patrimonio dell’umanità, in quanto stabilisce giuridicamente tutti i criteri, i diritti e i doveri necessari affinché una Comunità possa vivere nel rispetto reciproco, nello sviluppo sano, nella collaborazione accrescitiva tra Nazioni e nel ripudio della violenza.
Si pone, cioè, su posizioni diametralmente opposte rispetto a quelle apprezzate e sostenute dall’orientamento economico di tipo liberista, che – avendo esso come unico interesse drenare quello di ricchezza dalla classi medie e basse della popolazione verso le classi privilegiate e ricchissime – fissa come obiettivi irrinunciabili la “stabilità dei prezzi”, e “un’economia sociale di mercato fortemente competitiva” (Art. 3 del Trattato sull’Unione Europea), scelte economiche che si pongono, necessariamente, in opposizione a quelle previste dalla Costituzione Italiana e che implicano irrinunciabilmente, un tipo di economia “predatoria”, del più forte sul più debole, anziché un modello di economia “produttiva” previsto in Costituzione.
Ciò che ci attende è una trasformazione profonda delle coscienze, un’evoluzione della nostra comprensione di cosa sia effettivamente il potere, di come impatti a partire dalla nostra interiorità, con noi stessi, nelle nostre relazioni fondamentali, nel nostro modo di vedere gli altri, di proteggerci, di rimanere preda di schemi di convinzioni disfunzionali e limitanti.
Ciò che ci attende è lo sviluppo di una consapevolezza gioiosa, che porti definitivamente a scegliere di porre al centro la persona umana e non più l’arricchimento ed il potere dell’uomo sull’uomo (concetti che – nella declinazione storica che stiamo vivendo, quella neoliberista – si traducono strategicamente in entità spersonalizzate ed inattaccabili quali “i mercati” e “lo spread”, armi economiche, spacciate per realtà ineluttabili che tanto fanno penare le popolazioni e che impongono come unica via, quella di ripagare il debito…).