
La Costituzione: un testo sacro
La via appena illustrata (vedi La Costituzione tradita – n.d.r.), una via spirituale, è la stessa indicata nella Costituzione italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Nell’articolo 3, comma 2, si parla di «pieno sviluppo della persona umana» come premessa indispensabile alla «partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Cosa significa “pieno sviluppo della persona umana”? Significa pieno sviluppo della consapevolezza, pieno sviluppo della coscienza etica universale, che ci rende esseri umani. Uomini e donne radicati nelle qualità dell’essere, o qualità dell’amore, o qualità della vita – amorevole gentilezza, gratitudine, generosità, empatia, compassione… – virtù che ci rendono esseri umani comunitari, donativi, naturalmente socievoli.
Quindi gioiosi, entusiasti, felici.
A differenza degli inquinanti della mente – indifferenza, ingratitudine, competizione, invidia, tirchieria… – che ci rendono incapaci di amare e, di conseguenza, aridi e infelici.
La nostra Costituzione, la più democratica del mondo, l’Anima del Popolo italiano, prima di esse- re un testo giuridico è un testo sacro. Un testo che si ispira ai valori universali delle grandi tradizioni sapienziali, antropologiche e filosofiche. Ed è in queste tradizioni che troviamo la distinzione, molto semplice, tra qualità dell’amore, o virtù, e inquinanti della mente, o peccati.
Con la Costituzione italiana, per la prima volta nella storia umana conosciuta le qualità dell’amore sono state costituzionalizzate. Non sono più solo un impegno morale, ma diventano un dovere giuridico, rivolto a tutti i cittadini, e in particolare ai dirigenti e alle pubbliche autorità. Dovere che tutela le qualità dell’amore come valore irrinunciabile, fondativo, posto al vertice dell’ordinamento della Repubblica. Ciò è accaduto dopo che l’umanità, a seguito delle Guerre mondiali e dei totalitarismi del Novecento, ha sentito il bisogno di dire un forte e deciso “NO, mai più”, a un simile disastro planetario. Era un sentire comune a tutti i popoli del mondo, che i nostri Costituenti hanno recepito, in particolare come sentire del Popolo italiano. Un sentire emerso con lo spirito della Resistenza che aveva unito tutte le componenti sane del Paese contro le forze distruttive e diaboliche del nazifascismo.
Queste componenti, che si rifacevano a ideologie diverse, in aperto contrasto tra loro – comunisti, socialisti, democristiani, liberali – hanno trovato la forza morale di superare le divergenze, promuovendo una sintesi dei differenti punti di vista. Una sintesi che recepisce il meglio delle visioni parziali creando una visione d’insieme, più intelligente, che le supera tutte.
Come è avvenuto questo miracolo?
È avvenuto grazie alle qualità umane, la virtù, la dedizione alla verità, dei nostri Padri costituenti. Intellettuali onesti, competenti e colti, capaci di umiltà, capaci di ascoltarsi, dialogare e apprendere gli uni dagli altri.
Il metodo adottato dai Costituenti è la creazione di una mente di gruppo, più intelligente e più affidabile della mente individuale di ciascun partecipante.
Partecipare a una mente di gruppo, oggi lo sappiamo anche scientificamente, eleva lo stato di coscienza dei singoli membri. Predisposti dal clima condiviso di stima e di amicizia, liberati temporaneamente dalle loro strutture difensive, essi si rendono capaci di dare il meglio di sé alla causa comune: la causa della comunità alla quale sentono di appartenere.
Ci sono tanti livelli via via più ampi di comunità: la comunità individuale interiore, la coppia, la famiglia, un gruppo di nobili amici, un gruppo di lavoro, su su fino al Popolo comunità, previsto in Costituzione, che risiede su un territorio ed è sovrano nei propri confini.
Per essere comunità, e non un coacervo di elementi individuali, disgregati e caotici, occorre che gli elementi che appartengono all’insieme siano tra loro correlati in relazioni armoniche, che con il tempo crescono in intensità e profondità. Affinché si crei una comunità individuale, l’Io-governo, al servizio dell’Anima, come buon genitore di sé, deve educare le parti interne, più piccole e meno evolute. Deve educarle come un buon genitore educa i propri figli, attraverso l’ascolto, l’empatia, il riconoscimento e il sostegno. Deve educarle ai valori dell’Anima, scintilla divina naturalmente in ascolto e in risonanza con altre Anime.
Anime che insieme formano una sorta di orchestra, sotto la direzione intelligente del divino creatore del Cosmo.
Divino che non è trascendente e separato, ma che a sua volta ha bisogno dell’umanità e delle sue Anime per realizzare il suo progetto: un mondo dove l’amore, la connessione, le relazioni armoniche, sono in continua crescita ed espansione.
Riferimenti bibliografici

I bambini salveranno il mondo
Verso un nuovo rinascimento spirituale e costituzionale



