La struttura narcisistica
Quella narcisistica è una subpersonalità di base, trasversale, come quella depressiva.
Entrambe infatti sono a fondamento della Bilancia Strutturale, modello Aleph che integra e mette in dialogo queste due strutture psichiche, che accomunano, con le loro specificità, reattività e sistemi di convinzioni, tutte le persone appartenenti alla cultura occidentale.
La Bilancia Strutturale,
modello nato nel 2010 dalla Ricerca Aleph
Mentre la subpersonalità depressiva è intrisa di tristezza, perché nasce da una ferita da carenza di amore e di abbandono,
la subpersonalità narcisistica è intrisa di rabbia distruttiva,
furia omicida che costituisce il nucleo del sé inferiore.
Nel cuore della struttura narcisistica troviamo regolarmente:
egocentrismo, mancanza di empatia, totale noncuranza e sfruttamento degli altri, prepotenza, onnipotenza e grandiosità, mancanza del senso dei limiti, suscettibilità, e vendicatività.
Tutti aspetti socialmente negativi che la maschera necessariamente cerca di controllare. Ma restano comunque atteggiamenti molto presenti ed evidenti nel comportamento della persona con struttura narcisistica “al governo”.
Così, mentre nella subpersonalità depressa troviamo compiacenza, nell’istrionico seduzione, nell’ossessivo controllo, qui troviamo la
prepotenza.
L’origine
Il narcisismo nasce dall’esperienza dell’umiliazione:
umiliazione di subire il potere altrui senza avere la forza di ribellarsi.
Questa terribile e dolorosissima ferita avviene in epoca infantile, attorno all’età dei quattro anni e successivi, epoca in cui la giovane psiche umana attraversa una naturale fase di esibizionismo, grandiosità e senso di onnipotenza (Kought).
Secondo Kought, infatti, se il bambino in questo periodo è sufficientemente riconosciuto ed ammirato dai genitori durante le sue esibizioni e manifestazioni di grandiosità, piano piano “fa il pieno” di gratificazioni di cui egli ha bisogno per strutturarsi come psiche che si autostima.
L’interiorizzazione di questo sguardo genitoriale amorevole e che sostiene, diverrà per il piccolo la base sicura su cui fondare l’autoapprezzamento, l’autosostegno e la capacità di autorassicurarsi.
Questa fase è molto delicata e i genitori, a partire dalla madre, giocano un ruolo più che fondamentale:
L’apprezzamento materno ha bisogno di un delicato equilibrio: non deve essere né troppo, né troppo poco.
Fuori da questi confini possono esserci le due ragioni dell’origine della ferita narcisistica:
- Se infatti la madre continua ad essere troppo adorante, a non fare mai richieste al bambino, ad ammirarlo in modo eccessivo, in lui comincerà ad installarsi la convinzione profonda di essere davvero il migliore del mondo, un sovrano a cui tutto è dovuto.
- Se, all’opposto, il bambino non riceve sufficienti gratificazioni narcisistiche, o viene addirittura rimproverato, denigrato, umiliato per il suo esibizionismo, allora la fase di grandiosità non viene superata ma censurata.
L’esibizionismo e la grandiosità finiscono nell’inconscio, rifiutati ed umiliati, ed il bambino comincia a provare forte vergogna per esse. L’energia vitale sana, legata alla naturale espressione di se stessi, non viene riconosciuta, non vista, compressa ed umiliata; dà origine alla rabbia omicida, alla furia vendicativa che si trasformerà in subpersonalità narcisista. Questa seconda origine è la più comune.
Umiliazione sadica e bisogno di vendetta
Nei casi di umiliazione più grave, di tipo sadico, la ferita che si inscrive a lettere di fuoco nel bambino è terribile e non potrà più essere dimenticata.
L’aspetto più doloroso è che egli viene colpito nell’espressione del suo sé da qualcuno che prova piacere nel colpirlo, nell’umiliarlo.
Si tratta di genitori che criticano, umiliano, svergognano, svalutano, prendono in giro, deridono il bambino quando sbaglia; lo fanno per provare la loro superiorità di genitori che, sentendosi in realtà impotenti e non realizzati, scaricano le proprie inconsapevoli frustrazioni sul piccolo che non è in grado di reagire.
Il messaggio distruttivo che il genitore trasmette è:
• tu non sei grande come credi!
• è colpa tua!
• sei solo ridicolo!
• sei solo un illuso, incapace!
• sei una vergogna!
• sei una nullità
Tutto questo aspetto sadico viene introiettato e, dentro al bambino, nasce una decisione fondamentale:
Mai più!
Diventerò così grande che sarò io a schiacciarti, umiliarti e sottometterti!
È colpa tua! Non mia!
In quel momento il narcisista decide che cercherà di acquisire tutto il potere possibile, per non essere mai più umiliato e per farla pagare ai suoi sadici umiliatori.
Da qui la successiva decisione di acquisire potere sugli altri per schiacciarli e vendicarsi
Caratteristiche della subpersonalità narcisista
- Grandiosità
- Paura del giudizio altrui
- Totale assenza di empatia
Queste caratteristiche nascono in modo evidente dalle ferite ricevute: il sé grandioso che non si è risolto in modo positivo nella fase del narcisismo sano, si strutturerà definitivamente in senso di grandiosità.
Di qui l’attaccamento alla propria immagine grandiosa e meravigliosa.
In realtà, il senso di superiorità è solo una maschera di superficie: nell’ombra sono anche interiorizzati i terribili giudizi ricevuti sul proprio essere una nullità.
Da qui nasce un’ossessiva paura del giudizio altrui, sostenuto dalla vergogna, dal terrore dell’umiliazione. In ogni situazione potenzialmente pericolosa, il narcisista intravvede il rischio di essere riportato a contatto col dolore originario del ferro rovente che l’ha marchiato a fuoco con l’umiliazione.
La mancanza di empatia è assoluta: egli non vede gli altri come umani di pari dignità, ma oggetti da usare.
Non ha niente da imparare, perché, speciale com’è, conosce già tutto. (Per questo molte volte ha in realtà problemi nell’apprendimento)
Narcisisti di successo
e narcisisti falliti
Possiamo distinguere due tipologie di narcisisti:
• narcisisti di successo: hanno forte autostima egoica, raggiungono posizioni di potere, praticano quotidianamente la prepotenza e la assoluta noncuranza dell’altro e della natura e sfruttamento di essi.
Esternalizzano sugli altri i costi della propria cattiva politica; manipolano e controllano;
• narcisisti falliti: pieni di fattori autoboicottanti, pigrizia, mancanza di forza di volontà, incapacità ad impegnarsi, giudicanti, vendicativi con chi ritengono più debole e sottomessi a chi ritengono più forte.
Trasformazione della struttura narcisista in stile
Ciò che emerge dalla trasformazione e la cura terapeutica delle ferite narcisistiche, è qualcosa di eccezionale ed è un passaggio assolutamente chiave della propria vita.
Dall’orgoglio, con cui il narcisista copre la ferita dell’umiliazione, può nascere la vera umiltà, terreno su cui può nascere una sana base sicura ed una sana autostima.
Avendo la consapevolezza in prima persona di quanto siano dolorose le ferite da umiliazione, ne nasce una eccezionale capacità empatica di comprendere negli altri il dolore che essi provano a causa delle proprie ferite narcisistiche. Si accede alla capacità di non giudicare.
Dalla capacità di affrontare quel tipo di dolore, ne nasce infinito coraggio.
Si impara ad affidarsi e a lottare per valori ed ideali, si scopre il senso dei Mentori e della fede in qualcosa di più grande.
Come già detto, questa subpersonalità è assolutamente chiave per i passaggi più estremi della propria vita. Porta alla liberazione dal dolore peggiore, dalla sofferenza senza uscita e senza speranza.
Porta alla capacità di amare veramente e di accedere alla carica vitale che rende la vita degna di essere vissuta.
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Tag:Narcisista, Subpersonalita
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