PERCHÈ QUESTO SEMINARIO
Secondo Raimon Panikkar, uno dei più grandi pensatori del secolo scorso, amico di Gandhi, due forze guidano il mondo: potere e amore.
Possiamo chiamarle Ego e Anima, male e bene, patologia e fisiologia. Nomi diversi per indicare lo stesso fenomeno: la disgregazione, la corruzione, la decomposizione, la distruzione dei legami vitali, da una parte; l’aggregazione, l’integrazione, la composizione delle differenze, la costruzione di comunità, dall’altra.
La prima forza è patologica perché crea inimicizia e competizione tra gli umani, che sono per natura esseri comunitari.
La seconda è fisiologica, perché genera quelle relazioni di amicizia, cooperazione, sostegno e cura, che sono l’essenza di una vita umana felice.
Il pieno sviluppo della persona umana, così come è formulato nella Costituzione italiana e nella Dichiarazione dei Diritti Umani, presuppone il superamento del pensiero dicotomico, separativo, disgiuntivo, generatore di doppi legami e di patologia psichica. Presuppone quindi un salto quantico nel livello di coscienza generato grazie al doppio sguardo. Uno stato di coscienza nuovo in cui il principio unitivo dell’amore supera quello separativo del potere. In questo nuovo stato, fisiologico, non patologico, non saremo più dominati dalle passioni tristi – rabbia, tristezza, paura –, radicate nel giudizio malevolo contro di noi o contro gli altri. Non diremo più “è colpa tua” o “è colpa mia”. Non porteremo più nessuno nel nostro tribunale morale, perché avremo compreso che la giustizia punitiva, figlia di una visione miope, è parte del problema che vorremmo risolvere.
Alla giustizia punitiva, che incrementa la violenza nel mondo, sostituiremo la giustizia riparativa, radicata nella compassione per la fragilità e la debolezza di tutti gli esseri umani. Giustizia riparativa in grado di porre davvero rimedio al male compiuto, generando il bene di tutti, della vittima, dell’aggressore, delle loro famiglie, della collettività intera.
Ricorda: Questo seminario non ha un costo predeterminato, ma si fonda sulla logica del dono e del sostegno reciproco.