Programma di governo costituzionale
Quinta ed ultima tappa del MISSILE ANTILIBERISTA
In questo articolo presentiamo una completa proposta di governo per un ripristino dei valori e delle logiche costituzionali, unici parametri all’interno dei quali si possa immaginare un pieno sviluppo della persona umana e la difesa della sua dignità.
Eccone un riassunto per punti:
- pieno sviluppo della persona umana e partecipazione di tutti alla gestione politica, economica e sociale del paese
- recupero della sovranità monetaria
- famiglia e scuola
- sanità e cura: la salute come diritto individuale e interesse collettivo
- lavoro e piena occupazione
- la funzione sociale dell’impresa e della proprietà privata
- la protezione del risparmio popolare
- pubblica amministrazione al servizio dei cittadini
- fine della matrix europea neoliberista, verso una Nuova Europa dei Popoli
- immigrazione e giustizia riparativa
- la fine dell’emergenza Covid
Programma di governo costituzionale
Camogli, 19 novembre 2020
Riportiamo qui di seguito alcuni passaggi fondamentali per l’attuazione integrale della Costituzione. Un testo che può darci un’idea abbastanza chiara del tipo di società nella quale vivremo in un prossimo futuro, quando la Costituzione sarà di nuovo al centro dell’agenda politica.
Parte 1
Pieno sviluppo della persona umana
(Per i contenuti, vedi il nuovo libro Mauro, in corso di stampa,
del quale riportiamo qui l’appendice 1)
Per dare un’idea del lavoro necessario al pieno sviluppo della persona umana, funzionale alla creazione di comunità sane e coese, prendiamo spunto da quattro brevi testi tratti dall’archivio UniAleph.
1.
Impegni di consapevolezza all’interno di un gruppo di lavoro. Ogni membro del gruppo sottoscrive un contratto di allenabilità, che si declina nei seguenti punti:
__Pieno sviluppo della persona umana (art. 3 Cost, comma 2)
Mi impegno con tutte le mie forze, nel processo di evoluzione personale, a trasformare le mie parti egoiche, ancorate ai traumi infantili del passato. Ritengo questo una priorità assoluta per il bene mio e del gruppo.
__Parti distruttive
Mi impegno ad allontanare dalla mia psiche ogni parte demoniaca. In questo delicato lavoro, cerco il sostegno e l’aiuto del gruppo.
__Piena e libera espressione di sé
Ogni volta che sento di voler esprimere un mio vissuto nei confronti di un membro del gruppo, lo farò subito o al più presto, senza lasciare che il non detto ristagni e avveleni la mia consapevolezza.
__Confrontazione fraterna
Come membro del gruppo, mi impegno a confrontare, in modo gentile e amichevole, ogni persona del gruppo quando manifesta parti egoiche o distruttive.
Mi impegno altresì ad accettare confrontazioni nei miei confronti.
__Racket e fratellanza nera
Mi impegno a non praticare mai più lamentele, pretese e accuse, e ogni forma di inquinanti della mente, che offuscano la consapevolezza, producendo distorsioni percettive e proiezioni sugli altri (Racket).
Mi impegno altresì ad evitare ogni forma di fratellanza nera, ovvero il parlare dietro le spalle di un altro membro del gruppo.
__Trasparenza e giustizia riparativa
Qualora abbia praticato la fratellanza nera, mi impegno ad autodenunciarmi al gruppo e a compiere le azioni che riparano ai danni del veleno che ho prodotto.
__Qualità dell’amore
Mi impegno a praticare in modo sempre più assiduo le qualità dell’amore, o qualità della vita, o qualità dell’essere. Che la mia parola possa essere di conforto e sostegno a me e agli altri membri del gruppo, e mai di critica distruttiva. Che io possa essere fonte di felicità, leggerezza, forza ed entusiasmo, e mai di appesantimento.
Commento 1
Il testo di cui sopra, pur essendo stato elaborato per regolare i rapporti tra i membri dello Staff Aleph, onde evitare l’ingresso di forze distruttive all’interno dello Staff stesso, contiene indicazioni valide per ogni tipo di gruppo e comunità. Quindi non solo per la comunità UniAleph, ma per per ogni livello di comunità, dalla coppia alla famiglia, dalle imprese alle istituzioni, fino allo Stato comunità, previsto in Costituzione.
Commento 2
Il punto più delicato, sul quale occorre riflettere, è il rapporto di un gruppo con l’autorità. Autorità viene dal latino augère, che significa far crescere. Autorità è colui che, per anzianità od esperienza, è in grado di svolgere questo delicato ruolo. Vera autorità non è colui che domina e ìmpera, sfruttando i sottoposti, ma colui che si mette al servizio del gruppo, per fornire sostegno, guida, base sicura. Un buon genitore, un direttore d’orchestra, un regista, svolgono questa necessaria funzione. Necessaria affinché i figli, i musicisti, gli attori diano il meglio di sé, crescendo nelle loro capacità e responsabilità.
Oggi, in occidente, si è formata una sorta di fobia per l’autorità, una fobia per chi svolge una funzione di leader, di guida, di facilitatore. Fobia giustificata dal fatto che, nella maggior parte dei casi, l’esperienza storica ci ha messo di fronte ad una evidenza sempre più lampante: le autorità, politiche, economiche, finanziarie, culturali ecc., sono state, e sono oggi, quasi sempre false. Non sono autorevoli, ma autoritarie. Non ci si può fidare di loro, perché mentono, sfruttano, tradiscono.
Ecco quindi che, dal ’68, in alcuni luoghi, si è deciso di contestare le autorità, disconoscendo il loro ruolo e preferendo l’autorganizzazione dal basso.
In America molti bambini, dopo i sei anni, non vedono più nei loro genitori una guida, una base sicura. Preferiscono cercarla in un compagno di scuola, in un coetaneo, che per la sua immaturità cognitiva ed emotiva, non può comunque svolgere questo ruolo.
I genitori, a loro volta, tendono ad oscillare tra due posizioni: permissivismo e autoritarismo. Due versioni diverse dello stesso concetto: falsa autorità.
E‘ giunto il momento di recuperare il concetto autentico di autorità, necessario ad ogni forma di democrazia e comunità evoluta. La democrazia non può limitarsi all’aforisma: “una testa, un voto”. E‘ un luogo dove si crea un rapporto di fiducia tra chi è più esperto e chi lo è di meno, tra chi è più grande e chi è più piccolo, tra chi è più forte e chi lo è di meno. La vera democrazia è il luogo dove si pone fine ad ogni discriminazione, e dove i deboli, in qualunque settore, vengono aiutati dai più forti. E‘ il luogo ove la competizione per far valere i propri interessi privati cede il passo alla cooperazione per il bene comune.
Questa è la democrazia costituzionale.
2. Prime istruzioni per acquisire le competenze democratiche di base
Utilizzare parole “buone”
che creano comunità,
rispetto reciproco e dialogo costruttivo
anziché parole “cattive”
che distruggono la comunità,
alimentando diffidenza e chiusura
Parole chiare e comprensibili a tutti
anziché parole oscure e incomprensibili
Parole che uniscono le forze
in nome della Costituzione,
anima del Popolo italiano
anziché parole che dividono
e sono contro la Costituzione
Parole essenziali, brevi e sintetiche,
che trattano delle priorità
piuttosto che parole riferite a dettagli
e cose inessenziali
Parole che rasserenano e danno felicità
anziché parole che inquietano
e accrescono paura e infelicità
Parole che forniscono
una fondata speranza
anziché parole che suscitano
ansia e disperazione
Utilizzare parole animiche,
che provengono da uno stato interiore
di quiete e pacificazione,
anziché parole egoiche,
che provengono da uno stato interiore
inquieto e conflittuale
Che il tuo parlare sia comprensibile a tutti
e abbia come fine la felicità di tutti…
3. Alcune indicazioni per parlare in pubblico. Come favorire un clima comunitario di ascolto e rispetto reciproco
__Preparare una scaletta di ciò che si vuol comunicare, in modo da avere ben chiari gli argomenti da trattare
__Prima di iniziare, porsi in uno stato di quiete e pace interiore, e di profondo rispetto per il pubblico. Non siamo qui per far bella figura, ma per essere utili
__Entrare in risonanza empatica con gli ascoltatori, prendere contatto con i loro sguardi, ottenere il silenzio prima di proferire parola
__Iniziare il discorso con calma e pacatezza, sorridendo ai presenti e favorendo il loro benessere nel qui ed ora. Evitare la fretta.
__Avere sempre in mente che la relazione e il rapporto di fiducia con gli ascoltatori sono la premessa indispensabile affinché i contenuti, i ragionamenti e le argomentazioni abbiano una qualche utilità
__Fornire all’inizio una breve e chiara sintesi di ciò che si vuole comunicare, in modo che il pubblico possa cominciare ad orientarsi
__Esporre gli argomenti in termini concisi e comprensibili a tutti
__Essere molto direzionati, evitando digressioni inutili
__Evitare di dire ciò che non è essenziale. Meglio dire di meno che di più
__Evitare inutili ripetizioni e sbrodolamenti verbali, che irritano la maggior parte dei presenti
__Concludere quando si è raggiunto l’apice dell’attenzione. Non prolungarsi inutilmente
4. Alcune indicazioni per gli ascoltatori
__La democrazia costituzionale presuppone a tutti i livelli lo sviluppo di competenze democratiche di base. Senza di esse la democrazia non c’è e non ci può essere.
La prima di queste competenze è la capacità di ascolto empatico, risonante, profondo. Capacità che è al centro della creazione di una vera comunità, sia essa la coppia, la famiglia, un’azienda, un’associazione, un’istituzione.
__Che effetto fa sui cittadini vedere in TV i loro Parlamentari che litigano e battibeccano? Che effetto fa vedere intellettuali ed esperti che, in competizione tra loro, anziché ascoltarsi con rispetto reciproco, non fanno che ribadire il loro punto di vista, sempre uguale a se stesso?
L’effetto è di rabbia e impotenza. E’ difficile accettare che persone colte e intelligenti si riducano ad un simile livello di stupidità. Che fiducia si può riporre in persone così?
__Se i padri costituenti avessero agito in questo modo, non avrebbero scritto un solo articolo della nostra Costituzione, che è stata il frutto di un metodo di lavoro cooperativo, oggi ormai completamente dimenticato. Metodo che consentiva loro, pur partendo da ideologie molto diverse, di armonizzare i loro punti di vista in una sintesi superiore che li integrava tutti.
Ecco perché la nostra Costituzione è universalmente considerata non solo un apice del pensiero giuridico, ma anche di quello umanistico e spirituale.
Per questo è stata svilita e tradita da una classe dirigente inconsapevole o collusa con gli interessi della finanza internazionale.
__Per attuare la Costituzione, quindi, occorre mettere al primo posto il recupero della capacità di ascolto, risonante ed empatico, con gli interlocutori.
Senza questa capacità, a nulla vale la dichiarazione dell’uguaglianza e della pari dignità sociale di tutti i cittadini.
Per la nostra Costituzione, tutti hanno diritto ad essere ascoltati e potersi esprimere, in condizioni di reciprocità.
__Naturalmente, il diritto all’ascolto viene vanificato se si traduce nel diritto a parlare senza costrutto e senza rispetto degli ascoltatori. Prima di parlare, ognuno dovrebbe sempre chiedersi:
le mie parole, nel qui ed ora, sono proprio necessarie?
sono di aiuto alla comunità?
sono di aiuto alla mia evoluzione e a quella degli altri?
o sono parole di sfogo, di risentimento, di esibizione?
__Per essere capaci di ascoltare, occorre imparare a praticare il silenzio. Il silenzio oggi è una brutta parola, come le parole studio, riflessione, disciplina.
Poniamo fine a questa forma di imbecillità, indotta da chi trae vantaggio dal dominarci.
Parte 2
Recupero della sovranità monetaria
(Per i contenuti, vedi il nuovo libro Mauro, in corso di stampa,
del quale riportiamo qui l’appendice 2)
Il recupero della piena sovranità monetaria è un passaggio indispensabile per riacquisire la sovranità popolare, tout court. Cioè per riportare il potere decisionale, attualmente ceduto alle banche, nella sua sede istituzionale, prevista in Costituzione: il Parlamento.
I partiti neoliberisti, che oggi siedono in Parlamento, sono favorevoli ai prestiti europei, che creano ulteriore debito. E quindi sono contrari al recupero della sovranità monetaria, che porrebbe fine all’indebitamento.
Solo il Popolo può, premendo dal basso, ottenere via via la possibilità di immettere moneta non a debito nell’economia.
Su questa linea è molto importante conoscere una Petizione, presentata alle camere e al governo prima dell’estate, già firmata da 70.000 elettori, in cui si presenta un progetto di emissione di moneta non a debito immediatamente fattibile. Ecco la sintesi della Petizione:
__Fino ad oggi tutta la poca moneta immessa dallo Stato per far fronte al Coronavirus e all’emergenza economica, è moneta a debito, che dovremo restituire. Le futuro immissioni di moneta, come il MES e il Recovery fund, sono tutte immissioni a debito, che dovremo restituire.
__C’è una soluzione alternativa? Una soluzione che consenta di immettere moneta non a debito da parte del governo? SI, il programma previsto dalla petizione consente di ottenere subito questo risultato. Eccolo:
__Il governo deve emettere BTP riservati a famiglie e piccole imprese italiane, con un tasso di interesse dell‘1,5. Tale tipo di emissione eviterebbe che i titoli di Stato vengano acquistati dalla finanza speculativa, contraria agli interessi del Popolo.
__Gli Italiani hanno nei conti correnti delle banche private 1500 miliardi di euro, e hanno mostrato nelle ultime aste di essere molto interessati all’acquisto di BTP. Se questa misura viene resa nota, e non nascosta alla cittadinanza, come è accaduto di recente, sarà facile raccogliere alcune centinaia di miliardi non a debito da spendere per far ripartire l’economia.
__Va aggiunto che acquistare titoli di Stato è notoriamente l’investimento più sicuro, che elimina il pericolo, sempre presente nelle banche private, del bail in.
__Come mai l’attuale governo non ha pensato di ricorrere a questo strumento, lo stesso che veniva utilizzato prima del divorzio del 1981 tra Banca d’Italia e Tesoro? Semplice: i governi degli ultimi decenni hanno abbandonato l’economia Keynesiana prevista in Costituzione, che garantisce il lavoro e gli altri diritti costituzionali, e hanno sposato l’economia liberista, che privilegia il capitale contro il lavoro. Da qui tutte le privatizzazioni, le delocalizzazioni, le svendite del patrimonio pubblico.
__Come si fa a convincere il governo ad adottare questi provvedimenti? Molto semplice: che alcuni milioni di persone sottoscrivano la petizione. A questo punto il governo, sotto questa pressione, non può più continuare a privilegiare la finanza sul Popolo, per non apparire il peggior nemico e traditore del Popolo stesso, e quindi essere portato in giudizio per delitti contro la personalità dello Stato, che prevedono la pena dell’ergastolo.
__Sottoscrivere questa petizione, e diffonderla il più possibile, è sacro dovere dei cittadini per salvare la Patria dalle menzogne neoliberiste che ci stanno portando a sicura rovina, come scritto nell’art. 52 della Costituzione.
A questa petizione, presto verrà aggiunto il seguente emendamento, elaborato con i giuristi di UniAleph:
__chi acquista titoli di stato può indicare quale settore preferisce finanziare
__il sottoscrittore, all’atto di acquisto dei titoli, dispone di un elenco di settori da finanziare con il suo contributo allo Stato. Ad esempio, scuola, sanità, famiglia, lavoro, pensioni, piccola impresa, ricerca, università
__il sottoscrittore può indicare le sue preferenze
__il governo riceve così un’indicazione, non vincolante, dei desiderata dei cittadini sottoscrittori, della quale deve tenere comunque conto
__un ufficio governativo, appositamente costituito, informerà i sottoscrittori, a scadenze ravvicinate, su come il governo utilizza via via i soldi ricevuti in prestito
Lo scopo di questo emendamento è introdurre nuove pratiche democratiche, idonee a far sentire i cittadini partecipi attivi della politica. È anche un modo per incoraggiare un maggior numero di sottoscrittori, visto che lo Stato deve dare un resoconto specifico, a tempi ravvicinati, delle spese compiute.
L’ufficio governativo, di cui sopra, dovrebbe diventare un ponte attraverso cui il governo comunica direttamente con i cittadini su intenzioni, progetti, e provvedimenti adottati, favorendo la partecipazione ravvicinata di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese, prevista dall’art. 3, comma 2, Cost.
Parte 3
1. Scuola e informazione pubblica
__scuola e università mettono al primo posto la cultura e l’educazione ai valori costituzionali per il pieno sviluppo della persona umana. Fine della burocrazia e dell’istruzione neoliberista
__la RAI recupera la sua originaria funzione di servizio pubblico di retta informazione, educazione e formazione. Fine della propaganda neoliberista e del dominio della pubblicità commerciale
__viene data attuazione piena ed integrale all’art 21 Cost., sulla libera manifestazione del pensiero
2. Legalità costituzionale
__tutte le leggi incostituzionali, comprese le leggi di approvazione dei Trattati Europei e degli altri trattati internazionali, nelle parti in cui sono incompatibili con la Costituzione, vengono annullate
__vengono annullati contratti di privatizzazione e/o delocalizzazione di banche e aziende, in applicazione delle norme di cui sopra
__ vengono recuperate tutte le fonti di produzione di ricchezza cedute in mano privata o straniera, in applicazione dell’art. 43, Cost.
__si dà corso ad azioni giudiziarie, promosse e sostenute dal popolo, dirette ai fini di cui sopra
3. Il regime della proprietà pubblica e privata
__viene ripristinato il regime del diritto di proprietà, previsto in Costituzione all’art. 42, che riconosce e garantisce il diritto di proprietà privata, non come diritto assoluto, ma come diritto sottoposto al limite della funzione sociale. Tutto ciò che eccede i bisogni del proprietario e della sua famiglia, se non utilizzato a fini sociali, diventa quindi espropriabile e acquisibile da parte dello Stato comunità, come proprietà pubblica del Popolo.
Si pone fine così al regime previsto dal precedente Stato liberale, il cui principale obiettivo era la difesa della proprietà privata, che consentiva al proprietario un dominio assoluto sui suoi beni. Tale regime, opposto a quello costituzionale, negli ultimi decenni era stato via via riportato in vigore dai governi neoliberisti
4. Il regime dell’iniziativa economica privata
__la libertà di iniziativa economica, assolutizzata dai neoliberisti, che ponevano il profitto al primo posto, viene riportata nell’alveo costituzionale, sottoponendola al limite della funzione sociale (art. 41, Cost.).
5. Fine della speculazione e revisione del debito
__la speculazione, in ogni sua forma, è un’attività antisociale, che prospera sulle spalle e ai danni dei lavoratori. Come tale è vietata dalla Costituzione. Tutte le leggi, introdotte dai neoliberisti, che consentono la speculazione sono nulle, e nulli sono gli accordi o i contratti stipulati sulla base di essi
__su questa linea, appare evidente che gran parte del nostro debito pubblico nasce dalla cessione di sovranità ai mercati, cioè alle multinazionali e alle banche, che speculano ai danni dei popoli. Si procede quindi ad una revisione del debito
6. La funzione sociale della produzione. La riconversione industriale necessaria a salvare lavoro e ambiente. L’aiuto dello Stato alle piccole e medie imprese
__ tra i beni e i servizi, prodotti dalle imprese, quali rispettano la funzione sociale? La rispettano solo i prodotti necessari o utili al Popolo. Non certo quelli dannosi. E non certo quelli prodotti in modo da danneggiare, inquinare e distruggere l’ambiente, o distruggere posti di lavoro
__la Costituzione tutela sia il lavoro che l’ambiente. Le imprese piccole e medie vengono assistite dallo Stato nel processo di riconversione industriale, indispensabile oggi al recupero dell’ambiente e della giustizia sociale
__la funzione sociale di un’attività può essere graduata in diversi livelli, dai più bassi ai più alti. È chiaro che lo Stato deve favorire, attraverso la riduzione delle imposte o l’incremento dei sussidi, le imprese virtuose che si pongono ai livelli più alti.
__lo Stato democratico costituzionale, non più prigioniero del modello neoliberista, procede a disciplinare, controllare, coordinare e guidare l’attività economica, in modo che risponda ai valori costituzionali della comunità, della collaborazione, della solidarietà, anziché a quelli del mercato, nel quale vale la legge della competizione, della lotta di tutti contro tutti, ovvero la legge del più forte
__lo Stato deve aiutare le piccole e medie imprese, soprattutto le piccole, che costituiscono il tessuto produttivo più importate del nostro sistema economico (4 milioni di piccole imprese, oltre il 90% del PIL)
__oggi le piccole imprese vedono nello Stato il loro peggior nemico, sempre pronto a istituire nuove tasse, nuove procedure burocratiche, nuovi fardelli, che aggravano il lavoro dei piccoli imprenditori. Questa cosa deve assolutamente finire. Lo Stato, attraverso i suoi funzionari, competenti e onesti, deve affiancarsi alle imprese per sostenerle, per guidarle, per sorreggerle nei momenti di difficoltà. E anche per finanziarle, quando è necessario, così come per proteggerne la produzione e i posti di lavoro.
7. Il risparmio popolare
__secondo l’art. 47 della Costituzione, la Repubblica disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. L’attività finanziaria, quindi, deve svolgere una funzione pubblica, al servizio di tutti.
__in particolare, la Repubblica favorisce il risparmio popolare, in funzione dell’acquisto della prima abitazione o di piccoli fondi agricoli, o di investimento nei grandi complessi produttivi del paese, che, ovviamente, devono svolgere una funzione sociale, e non speculativa
__questa norma ha come scopo la progressiva riduzione del proletariato e della povertà, e la creazione di una classe media sufficientemente benestante
8. Il sistema tributario
__secondo l’art. 53 Cost., il sistema tributario è informato a criteri di progressività. Cioè, chi guadagna di più deve pagare un’aliquota più alta di chi guadagna di meno
__lo scopo di questa norma è evidente: come l’art. 47, sopra considerato, anche l’art. 53 mira alla riduzione del proletariato e alla creazione di una ampia classe media. Mira quindi alla riduzione della forbice tra ricchi e poveri, che è l’indice più sicuro di funzionamento di una vera democrazia
__esattamente il contrario dell’economia neoliberista, che mira ad ampliarla, distruggendo la democrazia. È ciò che accade oggi, in cui la cessione della sovranità monetaria alle banche private impone un incremento di tassazione sulla fascia più povera dei cittadini. Il lavoro viene tassato di più, il welfare state viene ridotto, il capitale si concentra nelle mani di pochi e viene tassato di meno
__a parte queste ovvie considerazioni, va aggiunto che il fisco oggi aggredisce le piccole imprese, costringendole sempre più spesso a chiudere. Come detto più sopra, anche nel caso del pagamento delle imposte, lo Stato costituzionale deve affiancarsi alle piccole imprese, attraverso i suoi funzionari, competenti e onesti, per guidarle e per sorreggerle, consentendo loro di aumentare la capacità contributiva, e solo allora intervenire con le imposte
__attraverso la pubblica informazione, lo Stato deve chiarire ai cittadini il vero ruolo delle imposte, che non è quello di fare spesa pubblica, come comunemente si crede. Lo Stato che possiede la sovranità monetaria, può sostenere la spesa pubblica emettendo nuova moneta, anche senza ricorrere alle imposte. Per la precisione, le imposte servono, oltre che a ridistribuire la ricchezza, anche a frenare un eventuale eccesso di liquidità nell’economia, che può produrre una serie di inconvenienti. Eccesso di liquidità dal quale oggi siamo lontanissimi. Un pericolo quindi che, nell’attuale situazione, non vale la pena di considerare
9. Il ruolo della pubblica amministrazione e la burocrazia
__secondo l’art. 97 Cost., “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizione di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. Vi sembra che questa norma sia attuata? Che significa “buon andamento”? Significa funzionalità, efficienza, razionalità, semplicità, facilità di accesso. Significa essere di aiuto ai cittadini
__la pubblica amministrazione è la cinghia di trasmissione che deve trasmettere, _al livello concreto del rapporto con i cittadini_, i valori costituzionali, così come attuati e modulati a livello legislativo. Vi sembra che ciò accada? NO.
__noi assistiamo ogni giorno ad un incremento di regolamenti, atti amministrativi, circolari, che complicano la vita in ogni settore della società. Chiedetelo ai medici, agli insegnanti, ai piccoli imprenditori, ai commercialisti, agli avvocati. Atti che non corrispondono a nessun criterio di razionalità, ma solo ad un criterio di crescente complicazione e oppressione della vita di tutti. Oppressione alla quale ci stiamo abituando, come fosse un fatto di natura, verso il quale non abbiamo nessun controllo
__stiamo assistendo ad un processo di burocratizzazione, difensiva e aggressiva, che toglie ogni fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato. Stato che non costituisce più per loro un sostegno e una base sicura, ma un vero e proprio persecutore
__è chiaro che, tra i primi compiti di un nuovo governo costituzionale, c’è quello di semplificare e razionalizzare la pubblica amministrazione, in modo che venga percepita per quello che deve essere: un luogo in cui si viene accolti con il massimo rispetto e attenzione. Un luogo amichevole, non minaccioso, in cui trovare soluzione ai propri problemi e difficoltà. Immaginate una sanità pubblica che risponda a questi requisiti. Questa è la sanità prevista in Costituzione!
10. Il ruolo della Magistratura come organo di garanzia
__la Costituzione garantisce l’indipendenza della magistratura come ordine autonomo rispetto ad ogni altro potere, in particolare a quello esecutivo. I giudici sono soggetti solo alla legge. Il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale
__i giudici, prima di applicare una legge, hanno il compito di verificare che sia valida, cioè che non sia in contrasto con la Costituzione. In caso di dubbio, devono rimettere gli atti alla Corte Costituzionale
__il diritto serve a proteggere le posizioni più deboli. Scopo fondamentale dell’ordinamento giuridico è impedire che i cittadini si facciano giustizia da soli, perché non esistono giudici affidabili che proteggono i loro diritti
__oggi ci troviamo quindi in una società che possiamo definire pre-giuridica: l’unica legge che conta è la legge della giungla, la legge del più forte
__senza entrare nei dettagli, è chiaro che tra i primi compiti di un governo costituzionale vi è quello di restituire ai giudici la pienezza delle loro funzioni, in modo che possano riprendere a svolgere quel controllo di costituzionalità che è stato una delle innovazioni più importanti introdotte dalla Costituzione
__purtroppo giudici e avvocati di oggi non conoscono più la Costituzione. La prima cosa da fare è rimediare a questa terribile lacuna.
Parte 4
1. Famiglia e scuola
__Società costituzionale: madre e padre sono sereni, non hanno davanti un futuro minaccioso, non sono continuamente preoccupati e indaffarati. Hanno un lavoro gratificante che consente loro una vita sufficientemente agiata. Hanno tempo da dedicare a se stessi e ai figli. Educati dalla scuola ai valori umanistici di solidarietà e collaborazione, si amano e si rispettano profondamente, si aiutano e si sostengono nelle difficoltà. Giocano e ridono insieme ai bambini, li ascoltano, li conoscono, li incoraggiano. Godono della loro presenza e dei loro successi. I bambini amano stare con i loro genitori, li ammirano, li stimano. Quando al mattino devono andare a scuola, sono dispiaciuti di lasciare la loro casa. Ma appena escono, sono contenti di recarsi in un luogo dove gli insegnanti si prendono cura di loro, li rispettano, li aiutano a comprendere i loro sentimenti, talenti e aspirazioni. Li incoraggiano ad esprimersi, a collaborare, ad aiutarsi reciprocamente.
__Società neoliberista: madre e padre sono oberati e spremuti da un lavoro sempre più insoddisfacente e impegnativo. Tornano a casa sfiniti. I soldi spesso non bastano per arrivare alla fine del mese. Tv e giornali prospettano una situazione politica ed economica in continuo peggioramento. La depressione aleggia ovunque.
Spesso litigano tra loro, non hanno tempo da dedicare ai figli. I bambini, sballottati a destra e a sinistra, emotivamente trascurati, crescono spesso sconosciuti a loro stessi e ai loro genitori. A scuola, come in famiglia, trovano insegnanti insoddisfatti, sfiniti da incombenze e disposizioni burocratiche sempre più pervasive. Chiusi e arroccati in se stessi, non hanno spazio mentale da dedicare agli allievi. Spesso in conflitto tra loro, non sono in grado di aiutare l’evoluzione emotiva dei bambini e dei ragazzi, ma si focalizzano sulle loro prestazioni, sempre più meccaniche e standardizzate.
In tale situazione antiumana e antieducativa, molti bambini si mostrano insofferenti, agitati, chiusi nel loro mondo, e per questo vengono diagnosticati come iperattivi, disattenti, dislessici, e sedati con farmaci. I nuovi dirigenti scolastici nulla sanno di educazione: la loro preoccupazione principale è l’aspetto finanziario dell’azienda scuola. L’azienda scuola, come ogni altra azienda, deve battersi sul mercato per acquisire nuovi clienti, in competizione con altre scuole. I clienti sono bambini e ragazzi, il cui futuro non sembra interessare a nessuno.
In tale contesto, è naturale che i genitori non si fidino degli insegnanti, e gli insegnanti non si fidino dei genitori.
Il malumore è la cifra che contraddistingue il lager scuola, in sintonia con la prigione della famiglia. Non si vede l’ora di uscirne. Per andare dove?
2. Il lavoro
__Società costituzionale: il lavoro è garantito a tutti, c’è piena occupazione. La remunerazione è in ogni caso sufficiente a garantire a sé e alla propria famiglia un esistenza libera e dignitosa. Nei luoghi di lavoro si respira un’aria di serenità. Si collabora, si fa amicizia con i colleghi. Nessuno viene lasciato indietro. Chi ha delle difficoltà viene aiutato, incoraggiato, sostenuto.
Il lavoro è gratificante, libero e creativo. Ognuno può scegliere l’attività o funzione che meglio si accorda ai propri talenti e aspirazioni. Nel lavoro si esprime la propria personalità, si cerca di dare il meglio di sé.
Come i bambini sono felici di andare a scuola, così i lavoratori sono contenti di andare al lavoro. Lavoro che occupa solo una parte della giornata. L’altra parte rimane libera per dedicarsi alla propria famiglia e ai propri hobby.
__Società neoliberista: il lavoro è scarso. Le tasse aumentano, la disoccupazione cresce, la retribuzione diminuisce. Nei luoghi di lavoro c’è molta tensione. Si ha paura del futuro. Nuovi licenziamenti sono alle porte. Anche tra colleghi c’è spesso competizione e diffidenza. Si crea la lotta tra poveri necessaria ad abbassare i salari. I lavoratori, divisi tra loro, si piegano a lavorare di più per meno soldi. Sono sempre di corsa e indaffarati, in lotta con il tempo. Tornano a casa stressati, stanchi, scoraggiati. Il clima di sfiducia si estende alla vita famigliare, dove facilmente ci si isola, non si parla o si litiga.
L’ingiustizia e la sofferenza sociale crescono, ma in compenso i ricchi diventano sempre più ricchi.
3. Sanità
__Società costituzionale: le cure sanitarie sono gratuite per tutti. La salute è un bene collettivo. Non è solo un diritto, ma anche un dovere individuale. L’educazione alla salute è quindi impegno primario della Repubblica. Educazione che mira in primo luogo alla prevenzione delle malattie, attraverso una consapevolezza alimentare che diffonde la conoscenza dei cibi buoni e cibi cattivi per la salute stessa. Ne deriva quindi un’attenzione particolare per l’agricoltura biologica e naturale, priva di pesticidi o di altri veleni per l’organismo umano. Ne deriva anche l’impegno per una scuola che favorisca il pieno sviluppo della persona umana, quindi la sua capacità di superare traumi e conflitti emotivi, all’origine di molte malattie.
Gli ospedali e gli ambulatori pubblici sono confortevoli e dotati delle più moderne tecnologie della medicina scientifica, in cooperazione con i rimedi di accertata efficacia provenienti dalle medicine popolari e sapienziali.
La ricerca medica pertanto è sovvenzionata dallo Stato, che la sottrae all’attuale monopolio delle multinazionali del farmaco, il cui interesse non è la salute dei cittadini, ma il profitto degli azionisti. La ricerca può quindi esplorare i nuovi territori della ricerca scientifica sistemica più avanzata, estremamente promettenti, che già adesso sono in grado di collegare le nuove scoperte della fisica quantistica e della legge della risonanza con le scienze psicologiche e neurologiche di ultima generazione. Ne derivano possibilità di cura estremamente efficaci, non invasive, non dolorose, senza effetti collaterali, in armonia con le leggi della natura, e non in opposizione alla natura stessa, come è in gran parte la medicina moderna, basata sulla separazione anziché sulla connessione.
Il cittadino della società costituzionale che si reca in un ambulatorio o in un ospedale, trova a riceverlo un personale medico e infermieristico estremamente empatico, premuroso e gentile, seriamente interessato alla sua salute, e dotato del tempo e dei mezzi necessari per curarlo nel migliore dei modi. La relazione medico paziente è al centro della nuova medicina insegnata nelle università e praticata nello Stato costituzionale. Nella nuova medicina non ci sono liste di attesa, perché lo Stato, disponendo della sovranità monetaria, non ha limiti nel finanziarla.
__Società neoliberista: la sanità è fondamentalmente un grande business, ove le multinazionali cercano di trarre il massimo profitto. Per questo la sanità originariamente pubblica è stata sempre più privatizzata, non è più gratuita, i ticket sono sempre più elevati, le liste di attesa sempre più lunghe. Stiamo andando verso il modello anglo-americano, in cui per garantirsi l’accesso alla sanità occorre avere i soldi per pagare l’assicurazione.
Anche la ricerca medica, affidata in gran parte a grosse ditte farmaceutiche private, in palese conflitto di interesse con il bene pubblico, ne viene fortemente influenzata a danno del popolo. L’attuale medicina scientifica occidentale non solo non finanzia il tipo di ricerca più utile ai cittadini, non solo non sfrutta le conoscenze della nuova medicina emergente, di cui comunque oggi disponiamo, ma ostacola in tutti i modi la loro diffusione, screditandole o addirittura minacciando o facendo sparire i ricercatori e i medici più creativi.
Bisogna ricordare che la sanità pubblica italiana, durante il periodo di attuazione costituzionale, era una delle migliori del mondo, come del resto la scuola dell’obbligo.
Oggi per un cittadino finire in un ambulatorio o in un ospedale è una sorta di roulette russa. Può andare bene, perché da noi ci sono ancora ottimi medici, ma può andare anche male, perché i medici sono sempre meno preparati e sono sempre di meno, perché mancano i soldi. Nelle università neoliberiste, si insegna soprattutto la specialistica. Abbiamo così alcuni ottimi specialisti che sanno tutto sul fegato o sul pancreas, ma sanno pochissimo delle relazioni tra pancreas, fegato, psiche, sistema nervoso o sistema immunitario. Il paziente deve correre da uno specialista all’altro. I diversi specialisti forniscono diagnosi diverse. Sta poi a lui fare la sintesi, che nessuno di loro sa fare, neppure il medico di base, perché può dedicargli solo pochi minuti. Le visite, anche quelle specialistiche, avvengono al di fuori di un vero contatto medico paziente. Il medico guarda in uno schermo del computer e fa delle domande mirate in base a determinati protocolli già stabiliti. Tutte le cose che stanno fuori da queste domande, le cose che riguardano la vita emotiva del paziente, pur essendo essenziali per capire il suo disagio, non assumono alcuna rilevanza.
In questa situazione di assoluta spersonalizzazione, i pazienti non si fidano più dei medici, e i medici non si fidano dei pazienti. Per molti medici, la cosa più importante è non finire in tribunale. La loro preoccupazione è nell’adempiere ai dettami del protocollo. Se il paziente non migliora, o addirittura muore, non è affar loro.
4. Le imprese
__Società costituzionale: le piccole e medie imprese sono l’ossatura del tessuto produttivo del paese Italia, che, insieme alla grande impresa pubblica, ne hanno fatto la quinta potenza economica mondiale. Creatività, innovazione, radicamento nel territorio, sono la cifra di questa classe di produttori.
I piccoli e medi imprenditori non hanno perso contatto con i loro dipendenti, come accade nelle grandi imprese private. Salvo eccezioni, li conoscono personalmente, hanno con loro un rapporto di fiducia e collaborazione, sanno apprezzare e valorizzare il loro lavoro.
Adriano Olivetti è l’imprenditore umanista che meglio incarna il modello di impresa privata costituzionale. Egli aveva un rapporto diretto e personale con i suoi lavoratori, ai quali aveva riservato la parte più bella dello stabilimento, per esprimere il suo apprezzamento. Voleva che i suoi dipendenti avessero tempo libero per continuare a coltivare la terra che possedevano. Aveva aperto anche un asilo dell’infanzia, per permettere alle donne lavoratrici di stare nei pressi dei loro bambini. Era un autentico cristiano, che credeva nei valori della comunità coesa, gli stessi valori che sono l’essenza della nostra Costituzione.
Quando gli fu prospettato che, per ragioni finanziarie, doveva licenziare 700 operai, reagì assumendone altrettanti, e investendo ancora di più nella ricerca.
La sua fabbrica fu la prima al mondo a realizzare un personal computer. Avevamo un netto vantaggio su tutti gli altri paesi in un settore strategico per il futuro. Poi il neoliberismo, già allora strisciante, riuscì nell’intento di distruggere quello che Olivetti aveva costruito.
Per quanto riguarda la grande impresa pubblica, basta ricordare l’IRI, l’ENI, l’ENEL, l’INAIL, aziende molto produttive che erano riconosciute in tutto il mondo per la loro creatività, innovazione e disponibilità alla collaborazione. E basta ricordare un nome, Enrico Mattei, a capo dell’IRI, che riuscì a stipulare un accordo con la Libia per l’importazione del petrolio che avvantaggiava entrambi i paesi, Libia e Italia, contro lo sfruttamento selvaggio da parte delle grandi imprese private. Non a caso, anche Mattei, come Olivetti, e come tanti altri validissimi innovatori, fece una brutta fine.
Nell ’81, con il divorzio Tesoro – Banca d’Italia, Beniamino Andreatta decretò la distruzione delle piccole imprese italiane, rendendo sempre più difficile il loro accesso al credito. E a partire dagli anni novanta, iniziò la privatizzazione e la svendita delle grandi imprese pubbliche.
__Società neoliberista: è stata creata per favorire la speculazione del grande capitale finanziario, che ha come unico obiettivo quello di drenare ricchezza, potere e conoscenza verso l’alto. Il debito pubblico e l’austerity sono i suoi più grandi alleati, necessari per domare la resistenza dei lavoratori.
La grande finanza considera le piccole e medie imprese, comprese le banche popolari, come avversari da abbattere. Radicate nel territorio, queste imprese assicurano lavoro e producono beni utili ai cittadini. Non solo: esse mantengono vivi quei legami comunitari che, per loro natura, si oppongono all’ascesa indisturbata del capitale.
Chiunque oggi voglia fare impresa, si trova a combattere con una burocrazia sempre più capillare ed aggressiva, osteggiato dalle banche che preferiscono fare credito a chi ha già tanti soldi, e non certo a chi parte da zero, o continua a tenere aperta la propria impresa per motivi di lealtà con i propri lavoratori e di affezione per ciò che ha costruito.
Parte 5
Unione Europea, Immigrazione, Covid 19
Tre temi fortemente divisivi
1. La Nuova Europa
L’UE è attualmente un dittatura finanziaria. È l’unione delle banche contro i Popoli europei. Inutile continuare ad analizzare questo mostro, _giuridico, economico e finanziario_, radicato nel pensiero neoliberista. Pensiero che ha disattivato le Costituzioni democratiche del dopoguerra.
Che cosa prevede lo spirito della nostra Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo rispetto all’Europa? Prevede una comunità solidale dei Popoli europei, che realizzi la pace e la giustizia tra le nazioni.
Le nazioni europee più forti, negli ultimi secoli, sono state colonialiste ed imperialiste. Aderendo al modello capitalista, liberale, mercantilista, hanno tradito le radici del pensiero europeo classico (greco, romano, cristiano), che aveva fatto grande il nostro continente. Questo ha portato alle due guerre mondiali e ai totalitarismo del ‘900.
L’Inghilterra, il più grande impero del mondo, è stata sopravanzata nel dopoguerra dagli USA, che hanno imparato la lezione. Ora l’impero americano è minacciato dal sorgere di altre potenze imperialiste come Russia, India e Cina, che a loro volta hanno imparato la cattiva lezione.
Altro punto importante: per non cadere nella propaganda mainstream antinazionalista, – basata sul presupposto che nazione = nazionalismo = fascismo –, bisogna sapere che non sono le nazioni, – popoli sovrani entro i propri confini, unico spazio dove può esistere la democrazia – ma gli imperi, autarchici, antidemocratici, che necessitano della guerra per continuare ad espandersi.
Il compito della Nuova Europa, così come delineato dalle Carte giuridiche sopra menzionate, non è competere con l’impero americano, o con quelli emergenti: indiano, cinese o russo.
Il compito della Nuova Europa è rimediare alle terribili e disumane aggressioni e violenze perpetrate a danno di popoli più deboli, non in grado di difendersi. Violenze necessarie a depredare le loro risorse e il loro lavoro come schiavi, grazie alle quali ci siamo fortemente arricchiti.
Dal momento che l’Europa ha infettato il mondo con l’economia capitalistica di guerra, la giustizia riparativa vuole che il suo primo compito sia dare l’esempio di un gruppo di Stati che smettono di competere tra di loro e con gli altri Stati, come accade oggi in base ai Trattati. E inizino a creare una vera Comunità di Stati che si aiutano e si sostengono reciprocamente.
In una parola, il compito dell’Europa è quella di ripudiare la guerra in ogni sua forma, a partire da quella economica, come è scritto nella Costituzione Italiana, dove si parla di pace e giustizia tra le nazioni, di protezione del lavoro e dei diritti umani, e non certo di forte competizione o di stabilità dei prezzi.
In sintesi, si tratta di ritornare ad applicare l’economia Keynesiana, prevista nella nostra Costituzione e nelle Costituzioni europee del dopoguerra.
Questo comporta una serie di passaggi, già considerati più sopra, che qui brevemente richiamo:
__riconoscimento del valore essenziale della sovranità nazionale, sovranità di un popolo sul suo territorio, come unico luogo dove può esercitarsi la vera democrazia; quindi nessuna richiesta di cessioni di sovranità, come sta accadendo sempre più nel cammino verso gli Stati uniti d’Europa (v. articolo di Lelio Basso prima del Trattato di Roma; v. anche la contrarietà dei laburisti inglesi, ben consci che si stavano introducendo principi che avrebbero distrutto il diritto al lavoro e lo stato sociale)
__riconoscimento del valore essenziale della sovranità monetaria per la politica democratica a favore del lavoro e non del capitale
__banca centrale pubblica, dipendente dal ministero del tesoro e quindi dalla politica democratica, al posto della banca centrale indipendente, cioè dipendente dal capitale privato
__solidarietà e cooperazione al posto di competizione e mercantilismo; flessibilità dei cambi e forte cooperazione al posto di stabilità dei prezzi e forte competizione; gli Stati più forti non sfruttano, ma aiutano gli Stati più deboli
__radicale divieto di ogni forma di speculazione. Speculazione che avviene sempre a danno dei lavoratori (art. 41 e 47 Cost.)
__insegnamento dei nuovi valori costituzionali in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, e in particolare nell’Università pubblica, che forma i quadri dirigenti
__informazione ed educazione-formazione permanente pubblica (RAI) al servizio dei valori costituzionali
__sanità pubblica che garantisce la salute del cittadino come diritto fondamentale del singolo e interesse della collettività, e non il profitto delle multinazionali del farmaco
2. Immigrazione ed Europa
Il tema dell’immigrazione è molto delicato da un punto di vista politico, in quanto fortemente divisivo. La propaganda neoliberista mainstream fa passare l’idea che una nazione, sovrana sul suo territorio, sia l’anticamera del nazionalismo: Nazionalismo = Fascismo = Guerra.
Si sostiene che la pace e la giustizia tra le nazioni è garantita dall’assoluta permeabilità dei confini: libera circolazione di capitali, merci, servizi e persone. Cioè è garantita dal liberoscambismo, ovvero dalla globalizzazione neoliberista.
La realtà è esattamente l’opposto: la globalizzazione capitalista garantisce non la pace, ma la guerra e l’ingiustizia, generalizzate e diffuse.
A partire da questa falsa visione, si promuove un’immigrazione senza più limiti, come fosse una cosa buona sia per gli immigrati che per gli autoctoni. Quindi si sostiene il diritto giuridico e morale all’accoglienza degli immigrati, dimenticando il loro diritto fondamentale e primario di poter risiedere pacificamente sul proprio territorio, in condizioni di salute e benessere.
È chiaro che, di fronte ad un migrante in pericolo di vita, uno Stato civile ha l’elementare dovere di salvarlo e dargli un rifugio. Ma questo non esaurisce per nulla i doveri di uno Stato moderno costituzionale. La pace e la giustizia tra le nazioni non si raggiungeranno mai se non si pratica la via della giustizia riparativa.
Quindi, dobbiamo svelare la causa prima che sta alla base del fenomeno migratorio: l’imperialismo, il colonialismo, il razzismo, intrinseci al nostro modello di sviluppo occidentale.
Noi, di fatto, con il nostro comportamento aggressivo e predatorio sui loro territori, abbiamo distrutto le loro economie locali, li abbiamo privati delle loro risorse naturali, riducendoli in miseria e condannandoli ad abbandonare la loro comunità per cercare di sopravvivere.
Tutti i paesi europei economicamente e militarmente più forti hanno praticato l’imperialismo in Africa e in altre regioni del mondo. Nessun discorso serio sull’immigrazione può essere affrontato se non si mette in discussione l’emancipazione dell’Africa, cioè la sua liberazione dal giogo dello sfruttamento delle multinazionali .
Noi Popoli europei, ricchi e benestanti, avremmo il dovere morale e giuridico di aiutare i Popoli che in precedenza abbiamo oppresso, depredato e depresso. Avremmo il dovere di restituire loro ciò che abbiamo tolto, e riparare ai terribili danni che abbiamo cagionato.
Ma possono oggi gli Stati europei adempiere a quest’obbligo? NO, perché anch’essi sono stati depredati, oppressi e depressi dal sistema bancario della finanza internazionale. Privi di sovranità monetaria, come i paesi del terzo mondo, devono ricorrere a prestiti sul mercato finanziario, indebitandosi sempre più. Vedi la fine che ha fatto la Grecia, fine che ci aspetta proseguendo su questa strada.
C’è una via d’uscita? SI: attuare la nostra Costituzione, recuperando la sovranità monetaria e ripristinando l’economia Keynesiana. Solo in tal modo possiamo uscire dal tunnel della dittatura finanziaria, e attualmente anche sanitaria, nella quale siamo precipitati.
Possiamo così far rifiorire la nostra economia, e utilizzare una parte delle nostre risorse per aiutare le economie dei paesi più deboli, che abbiamo distrutto. Come? Fornendo loro gli strumenti per essere indipendenti e sovrani sul loro territorio. Quali strumenti? Gli strumenti tecnologici, le conoscenze e la cultura per consentire la loro emancipazione economica. Possiamo aiutarli ad avviare piccole imprese ad alta tecnologia, moderna e sostenibile, in modo da favorire la creazione di un tessuto produttivo in sintonia con la loro specifica cultura.
3. Covid 19: sanità neoliberista e sanità Costituzionale
24 ore al giorno siamo bombardati da notizie sull’epidemia Covid 19. Siamo bombardati dalla propaganda neoliberista, che non ha a cuore la salute dei cittadini, ma il profitto delle multinazionali.
Non si parla d’altro, ma a partire da notizie spesso false e fuorvianti. Il Covid è diventato l’argomento di conversazione e discussione in assoluto più diffuso, a tutti i livelli, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. Questo non fa che aumentare la confusione e la paura. Nessun argomento è mai stato più divisivo!
Quali misure dovrebbe adottare un governo Costituzionale, anziché neoliberista? In primo luogo dovrebbe dire la verità: la verità è che il covid è un virus nuovo e pericolosissimo, che però può essere reso quasi del tutto innocuo, come una normale influenza, se si rispettano due pratiche: medicina preventiva ed eventualmente cure domiciliari immediate.
Il nostro governo non solo non ha diffuso queste pratiche, ma, almeno in parte, le ha seriamente ostacolate, cagionando la morte di migliaia di persone. Di questo, i responsabili dovranno rispondere davanti ai tribunali della Repubblica.
Per un’informazione approfondita si rinvia all’archivio UniAleph, n. 775.